di Damiano Cupelloni
Nei locali del Cserdi “Il Funambolo”, nella mattinata di venerdì 14 febbraio, quello che si pensa sia stato un gruppo di ragazzi, ha fatto irruzione e devastato la struttura.
Con un post sulla loro pagina Facebook, i gestori del centro disabili, denunciano l’ennesimo episodio di violenza.
“Non contiamo più le volte che tale sgradevole (a dir poco) episodio si ripete con modalità simili.”
Queste le loro parole, che descrivono l’impotenza e la frustrazione provata da chi, in un centro come questo che aiuta le persone in difficoltà, ci mette cuore ed impegno.
Tanta la rabbia che porta, inevitabilmente, a dover prendere dei provvedimenti come quello di installare un sistema di videosorveglianza.
“Siamo costretti ad installare delle telecamere in modo da scoraggiare o eventualmente identificare chi ancora avesse intenzione di fare irruzione e danneggiare questo Bene Comune”.
Ovviamente, i responsabili e gestori del Centro tengono a precisare che questi gesti sono da iscrivere all’interno di un sistema educativo che non facilita l’apprendimento di comportamenti socialmente accettabili che poi, puntualmente, vengono messi in atto, praticando la superiorità del più forte rispetto al più debole.
Ricordando, infine, l’importanza della tutela dei beni della collettività, il Cserdi rinnova l’invito a voler collaborare con loro per una migliore convivenza civile.
Il post conclude con un invito molto bello:
” Venite a trovarci usando il citofono: Il CSERDI è di tutti, non c’è bisogno di scassinarlo! “
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