Bonus Occupazione 2023: quali sono le categorie di esonero contributivo e le agevolazioni applicabili

Bonus Occupazione 2023: quali sono le categorie di esonero contributivo e le agevolazioni applicabili

7 Novembre 2023 Off Di Redazione

Sono previste diverse tipologie di bonus occupazione nel 2023, ovvero incentivi per favorire l’occupazione di lavoratori e lavoratrici.

L’ultima Legge di Bilancio conferma anche quest’anno le esenzioni contributive in vigore dal 2022 per i datori di lavoro che impiegano giovani sotto i 36 anni e donne particolarmente svantaggiate.

Il decreto lavoro mira a promuovere specificatamente l’occupazione giovanile, introducendo nuove misure di agevolazione, tra cui l’erogazione di contributi per i datori di lavoro che assumono giovani NEET di età inferiore ai 30 anni.

Inoltre, è stata confermata fino al 31 dicembre 2023 la agevolazione contributiva del Sud (ovvero lo sgravio per i datori di lavoro meridionali), così come autorizzato dalla Commissione Europea.
Uno dei primi decreti legislativi attuativi del primo modulo di riforma dell’IRPEF ha successivamente annunciato importanti novità in materia per il 2024.

Bonus assunzioni per il 2023 per i giovani sotto i 36 anni

I datori di lavoro hanno molti incentivi per le assunzioni nel 2023. Oltre agli incentivi già previsti negli anni precedenti e prorogati dalla legge di bilancio, sono stati aumentati i bonus assunzione previsti dal decreto lavoro.
L’ultima mossa fa seguito ad una serie di misure adottate quest’anno per incoraggiare la costante integrazione di alcune categorie di lavoratori nel mercato del lavoro.
Il primo è il bonus occupazione per i giovani sotto i 36 anni, che mira a favorire un’occupazione stabile per i giovani.
Si tratta di una proroga delle misure di riduzione dei pagamenti riviste nella Legge di Bilancio 2021 (art. 1, comma 10).
I datori di lavoro privati ​​hanno diritto all’esenzione contributiva pari al 100% fino a 3 anni per i nuovi dipendenti a tempo indeterminato assunti nell’anno e per le conversioni a contratto a tempo determinato per i giovani sotto i 36 anni di età.

L’esenzione viene quindi aumentata da 6.000 a 8.000 euro, come previsto da uno degli emendamenti al testo auto.

Il datore di lavoro non può licenziare lavoratori con le stesse qualifiche nella stessa unità produttiva nei sei mesi precedenti e nei nove mesi successivi all’assunzione. Inoltre, devono rispettare gli obblighi contributivi previdenziali previsti dal DURC, tutelare le condizioni di lavoro e rispettare gli altri obblighi di legge.
L’esenzione non si applica ai rapporti di apprendistato o di lavoro dipendente successivi all’avvicendamento scuola-lavoro. Oltre a soddisfare i requisiti di età, i giovani non devono aver mai avuto un lavoro a tempo indeterminato.
Trattandosi di un intervento che rientra nella normativa sugli aiuti di Stato, l’efficacia di tale misura dipende dall’autorizzazione della Commissione Europea.

Bonus per l’assunzione di donne, come funzionano le esenzioni

Il decreto 197/2022 proroga anche le misure per favorire l’occupazione femminile fino alla fine del 2023.

Si tratta di una forma di sgravio contributivo prevista dalla Legge di Bilancio 2021, a beneficio dei datori di lavoro privati ​​che impiegano donne particolarmente svantaggiate.

I datori di lavoro privati ​​sono esentati dal 100% dei contributi dovuti, fino ad un nuovo limite massimo di 8.000 euro annui.
Il periodo di aggiudicazione è fino a 18 mesi se:
lavoro a tempo indeterminato o determinato.

Per i contratti a tempo determinato il periodo di riconoscimento è di 12 mesi. Non si applica ai rapporti di apprendistato, ai contratti di lavoro domestico e al lavoro intermittente.
I premi occupazionali si applicano alle lavoratrici “vulnerabili” individuate come “vulnerabili” nelle disposizioni di esenzione della Legge Fornero. 92/2012, e precisamente:

  • di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e residenti in regioni ammissibili ai finanziamenti nell’ambito dei fondi strutturali dell’Unione Europea;
  • di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e che svolgono attività lavorativa in settori economici caratterizzati da un’accentuata disparità occupazionale di genere;
  • di qualsiasi età, senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 2 anni e senza limiti di residenza;
  • di almeno 50 anni e disoccupate da più di un anno.

Le assunzioni devono comportare un aumento dell’occupazione rispetto alla media dell’anno scorso. Inoltre, il datore di lavoro non può beneficiare del bonus se l’assunzione è dovuta ad obblighi di legge o lede i diritti di priorità di altri lavoratori. Dovranno poi rispettare gli obblighi contributivi previsti dal DURC e gli altri obblighi di legge riguardanti il ​​loro rapporto di lavoro.

Anche in questo caso, trattandosi di una misura soggetta alla normativa sugli aiuti di Stato, l’efficacia della misura dipende dall’autorizzazione della Commissione Europea e dall’approvazione con decisione C(2023) 4061 Final. L’INPS ha fornito tutte le istruzioni per l’utilizzo dei bonus con il numero di notifica: Decreto n. 58 del 23 giugno 2023.

Decreto Lavoro: sussidi per l’occupazione dei giovani NEET

Tra le numerose misure innovative introdotte dal Decreto Lavoro c’è un nuovo incentivo per favorire l’occupazione giovanile. Si tratta di un bonus per i datori di lavoro che assumono giovani NEET di età inferiore ai 30 anni tra il 1° giugno e il 31 dicembre 2023. Prima di discutere i dettagli di questa misura, è necessario chiarire che il termine NEET si riferisce a ragazzi e ragazze inattivi, cioè ragazzi e ragazze che non lavorano, non studiano e non partecipano a corsi di formazione. Lo schema prevede che i datori di lavoro ricevano un incentivo pari al 60% della retribuzione totale ai fini previdenziali per un anno. Il regime si applica alle assunzioni con contratti a tempo indeterminato, anche a scopo di somministrazione, e alle assunzioni con contratti professionali o di apprendistato.

Tuttavia, non si applica ai rapporti di lavoro domestico. Per beneficiare dell’agevolazione, i giovani devono soddisfare alcuni requisiti al momento dell’assunzione avere meno di 30 anni essere NEET, cioè non essere né occupati né inseriti in un percorso di istruzione o formazione. essere iscritti al programma nazionale “Iniziativa Occupazione Giovani”. L’incentivo è cumulabile con l’esenzione dai contributi previdenziali per l’assunzione di giovani di età inferiore ai 36 anni, come previsto dalla Legge di Bilancio 2023. In questo caso, per ogni lavoratore NEET assunto viene esentato il 20% della retribuzione mensile imponibile. Per ottenere il beneficio, i datori di lavoro devono inviare una domanda all’INPS.

Le domande possono essere inviate utilizzando il modulo NEET23 online sul portale a partire dal 31 luglio. Le domande saranno accettate in ordine di presentazione fino all’esaurimento dei fondi; l’INPS fornisce tutti i dettagli e le istruzioni operative nella circolare n. 68/2023. Con la circolare n. 2923 del 9 agosto, l’INPS ha inoltre chiarito che il bonus è totalmente cumulabile con lo sgravio fiscale (e quindi percepito con l’aliquota del 60%).

Bonus occupazione disoccupati 2023: trattamento preferenziale per i percettori di NASpI

Tra le misure che saranno attuate anche nel 2023 ce n’è una non nuova. Si tratta del bonus occupazionale per i disoccupati. Questo incentivo, previsto dall’articolo 2.10.2 della legge n. 92 del 2012, si applica ai lavoratori e alle lavoratrici che percepiscono la NASpI. I datori di lavoro (comprese le cooperative e le agenzie di somministrazione) che assumono a tempo pieno e indeterminato (anche da tempo determinato a tempo determinato) lavoratori disoccupati, senza limiti di età, hanno diritto a un contributo mensile per ogni mensilità corrisposta al lavoratore per un periodo massimo di due anni, pari al 20% dell’indennità mensile residua che sarebbe stata corrisposta al lavoratore. L’azienda ha il diritto di La misura dell’incentivo è stata rideterminata dall’articolo 24 del decreto n. 150/2015, che è intervenuto sulle disposizioni precedenti. L’importo erogato non può superare la retribuzione del lavoratore. Inoltre, l’importo del contributo non può superare l’indennità NASpI percepita dal lavoratore.

Tale indennità non si applica nei casi individuati dalla legge, ovvero ai lavoratori che: “lavoratori licenziati nei sei mesi precedenti da un’impresa dello stesso o di diverso settore di attività che, al momento del licenziamento, abbia un assetto azionario sostanzialmente coincidente con quello dell’impresa datrice di lavoro, ovvero sia collegata o controllata da quest’ultima”.

Bonus occupazionale nel 2023: ampliamento della distribuzione del lavoro al Sud

Alla fine del 2022, la Commissione ha approvato una nuova proroga della Decontribuzione Sud, un incentivo per i datori di lavoro delle regioni del Sud Italia. Questa misura sarà prorogata fino alla fine del 2023 e, come ha dichiarato il premier Giorgia Meloni, l’obiettivo del Governo è di renderla strutturale per garantire un livello occupazionale stabile.

Si tratta dell’esenzione contributiva del 30% concessa a tutti i rapporti di lavoro, ad eccezione del settore agricolo e dei contratti di lavoro domestico.

Possono beneficiarne i datori di lavoro privati con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna o nella regione meridionale della Sicilia. La Decontribuzione Sud è compatibile con altre forme di sgravio, nei limiti dei contributi e purché non vi siano divieti di cumulo previsti da altre disposizioni. Tutte le istruzioni sono fornite dall’INPS nel messaggio n. 4593/2022.

Incentivi all’occupazione per i beneficiari del reddito di cittadinanza e dei sussidi in bianco

La Legge di Bilancio 2023 prevede anche un incentivo per favorire l’occupazione dei beneficiari del reddito di cittadinanza prima della sua abolizione nel 2024. Il bonus è concesso a tutti i datori di lavoro privati che assumono i beneficiari del sussidio economico come dipendenti a tempo indeterminato o li trasformano da contratti a tempo determinato nel corso dell’anno. Viene concessa una riduzione del 100% dei contributi a carico del datore di lavoro per un periodo di 12 mesi fino a un massimo di 8.000 euro all’anno. Non si applica ai rapporti di lavoro domestico.

Questa misura è alternativa a quella prevista dall’articolo 8 del DL n. 4/2019: La misura è applicabile per un periodo di 12 mesi, ovvero “un periodo corrispondente alla differenza tra l’importo mensile del RdC percepito dal lavoratore al momento dell’assunzione e le 18 mensilità già godute dal beneficiario stesso, e comunque non superiore a 780 euro al mese e non inferiore a 5 mensilità”. La misura richiede anche l’autorizzazione della Commissione, che ha dato il via libera al suo utilizzo il 31 ottobre con la decisione C(2023) 7480 finale.

Si attendono le relative istruzioni dell’INPS. Il Decreto Lavoro che introduce la nuova disciplina dell’indennità di accompagnamento, misura alternativa al reddito di cittadinanza, prevede anche un bonus per l’occupazione del beneficiario (articolo 10). Ciò comporta la stipula di un contratto di lavoro che esonera il beneficiario dal versamento integrale dei contributi previdenziali, ferma restando l’aliquota di computo delle prestazioni pensionistiche: lavoro a tempo indeterminato, a tempo pieno o parziale, apprendistato o trasformazione da lavoro a tempo determinato; lavoro a tempo pieno o parziale a tempo determinato o stagionale.

Questa esenzione viene applicata su base mensile pro-rata fino a un massimo di 8.000 euro per un massimo di un anno da parte del datore di lavoro. In caso di assunzione con contratto a tempo determinato o stagionale, invece, il datore di lavoro è esonerato dal pagamento del 50% del premio, sempre per un periodo di un anno (ma non superiore alla durata del rapporto di lavoro), fino a 4.000 euro. Inoltre, per ogni persona assunta a seguito di un’attività di collocamento svolta attraverso la SIISL (Piattaforma Digitale Speciale per la Presa in carico e la Ricerca Attiva), l’agente di collocamento beneficia di un contributo pari al 30% dell’incentivo annuo massimo.

L’incentivo annuale massimo è pari al 30% dell’importo massimo dell’incentivo annuale. Inoltre, i beneficiari dell’indennità di copertura che avviano un’attività di lavoro autonomo, una ditta individuale o una società cooperativa hanno diritto alla promozione fin dal primo anno di utilizzo dell’indennità. Questi beneficiari possono ricevere una somma forfettaria di prestazioni aggiuntive pari a sei mesi di indennità, fino a un massimo di 500 euro al mese.

Il 12 settembre 2023 il Ministero del Lavoro ha pubblicato una guida su tutti gli incentivi all’occupazione, con l’obiettivo di fornire ai datori di lavoro uno strumento utile per consultare le misure attualmente disponibili per l’assunzione di lavoratori. Il documento illustra gli aventi diritto, la procedura di richiesta, le scadenze, le tipologie di incentivi offerti e la possibilità di combinarli con altri bonus.

Novità 2024 nel decreto attuativo della riforma fiscale

Le prime novità sul bonus occupazione 2024 sono arrivate il 16 ottobre, quando il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio e il decreto fiscale di accompagnamento, nonché i primi due decreti attuativi della riforma fiscale.

Come ha annunciato il premier Meloni nella conferenza stampa di annuncio, la novità è contenuta in uno di questi ultimi. Si tratta di un incentivo per le aziende che assumono nuovi lavoratori a tempo indeterminato nel 2024, con speciali detrazioni del 120% e del 130%.

Nel 2024 sostituirà il bonus per l’assunzione di giovani under 36 e di donne, che scade il 31 dicembre. Questo incentivo si realizza attraverso un aumento del costo del lavoro dei nuovi assunti nella determinazione del reddito.

L’incentivo premia quindi i datori di lavoro che aumentano il numero di dipendenti a tempo indeterminato, a maggior ragione se appartenenti alle categorie più vulnerabili.