Addio reddito di cittadinanza: cosa cambia dal 2024

Addio reddito di cittadinanza: cosa cambia dal 2024

5 Maggio 2023 Off Di Redazione

Stop al reddito di cittadinanza. Il nuovo decreto lavori, approvato il 1° maggio dello scorso anno, segna l’addio ai sussidi così come li abbiamo conosciuti finora.
Il governo Meloni, infatti, ha profondamente rivisto questa misura, che sarà trasformata in indennità di inclusione dal 1° gennaio 2024. Vediamo come cambia con tutte le ultime novità, dai requisiti Isee alle scadenze di pagamento.

Il reddito di cittadinanza sarà un sostegno alla formazione e al lavoro a seguito dell’intervento del governo Meloni con il decreto lavoro. Secondo le ultime notizie, partirà il 1° settembre e prevede uno stipendio mensile di 350 euro fino a 12 mesi, solo per chi partecipa a programmi di formazione e progetti utili alla comunità.

Dopo aver sottoscritto il contratto di servizio, puoi ricevere offerte di lavoro, servizi di orientamento e accompagnamento al lavoro per specifici percorsi formativi offerti da soggetti pubblici o privati. Inoltre, sono autonomamente individuati per l’ammissione i programmi formativi che rientrano nelle categorie specificate nella Fase 1.
Alla fine dell’anno, il reddito di base sarà sospeso e, in base alle nuove leggi sul lavoro, diventerà un’indennità di inclusione da gennaio 2024. Potranno richiedere il nuovo sussidio i nuclei familiari in possesso dei requisiti e quindi composti da persone che rientrano in almeno una delle seguenti categorie:

  • disabili;
  • minorenni;
  • over 60.

L’ultima bozza del decreto lavoro prevede che, dopo il superamento del reddito di cittadinanza l’introduzione dell’assegno di inclusione a partire dal 2024, i parametri Isee per accedere al beneficio siano in linea con quelli previsti per la pensione e il reddito di cittadinanza: il tetto sarà di 9.360 euro.

Inoltre, l’ultima versione del testo del Codice del lavoro ha introdotto un’importante modifica dell’ultimo minuto. Infatti, in uno di questi casi, l’assegno di inclusione può ammontare a € 7.560 annui (€ 630 mensili moltiplicati per i parametri della scala di equivalenza) se il nucleo familiare è composto da:

  • oltre 67 anni;
  • Persone di età pari o superiore a 67 anni e altri membri della famiglia gravemente disabili o incapaci di provvedere al proprio sostentamento.

Un’altra importante novità che riguarda il superamento del reddito di cittadinanza, nel nuovo decreto Lavoro, riguarda la definizione dell’offerta di lavoro congrua che, se rifiutata, fa perdere l’assegno di inclusione. Dal 2024 i beneficiari abili al lavoro sono tenuti ad accettare in tutta Italia:

  • un rapporto a tempo indeterminato o a termine di durata oltre i 12 mesi;
  • un lavoro a tempo pieno o a tempo parziale non inferiore al 60% dell’orario a tempo pieno;
  • una retribuzione non inferiore ai minimi salariali previsti dai contratti collettivi.

Nel caso in cui il beneficiario ricevesse un’offerta di contratto inferiore a 12 mesi, ma non inferiore a un mese, il luogo di lavoro non deve essere distante più di 80 km dalla propria residenza. Per i contratti di durata tra uno e sei mesi, inoltre, l’assegno di inclusione viene sospeso.